martedì 1 novembre 2011

La crisi dei "Bamboccioni"



Una situazione di stallo politico-economico a livello europeo non si vedeva dai tempi del ’29. Recessione. Crisi dei mercati. Crisi delle economie. Crisi di governo. Debito pubblico. Sono queste alcune delle cause che oggigiorno mettono in ginocchio l’Europa intera, nonché l’Italia in maniera particolare; questa va considerata come una crisi diversa dalle altre, in quanto non colpisce specifici settori prediligendo alcune categorie: è una crisi che si riversa su ogni settore economico, colpendo tutte le classi sociali ed  età, in particolar modo il mondo giovanile. E appunto loro, i giovani, che ruolo rivestono in merito alla seguente situazione? Una crisi economica come questa che ha messo sul filo del rasoio un’Italia smembrata come non mai, il problema del lavoro e dei giovani è una dato di fatto, una piaga nazionale. . .la colpa?? Colpa della politica, impegnata a destreggiarsi in problematiche futili piuttosto che mettere in atto manovre ‘salva vita’ per noi italiani? Colpa dei governi, che mettono a rischio il futuro di migliaia di lavoratori e di ragazzi con leggi dissennate, tutto in nome del libero mercato? Il mondo del lavoro non riesce a dare stabilità e garanzie lavorative ai ragazzi, i sindacati stessi lanciano un allarme a tutto campo: 3 milioni di precari affollano il suolo nazionale e il precariato stesso sembra ormai l’unica forma di lavoro che la popolazione giovanile riesce a trovare.
Dove sono finiti i giovani? Milioni e milioni di ragazzi che si sono sacrificati e hanno sacrificato le loro famiglie per ottenere un titolo di studio, una laurea che potesse loro  aprire le porte al mondo del lavoro; milioni di laureati, menti  costrette a ‘’fuggire’’ dall’ Italia in cerca di fortuna all’estero, privando così la propria patria di potenziali valide figure lavorative. Giovani stanchi, finiti in mezzo ai tanti precari che oramai abbondano in un’Italia  ‘di dolore ostello’ , tutto secondo l’ultima indagine dell’Istat, che fotografa un futuro nero per le generazioni a venire.
Tirando le somme, possiamo ben vedere come il bel Paese si trovi in una congiuntura economica difficile, dovuta a diverse cause, tutte di natura diversa ma che poggiano soprattutto sull’ingente debito pubblico accumulato a partire dagli anni Ottanta. Abbiamo visto che tra tutti gli altri, i giovani sono la classe più svantaggiata, schiacciata da una parte dalla classe di lavoratori e dall’altra dai numerosi prossimi alla pensione, che affollano i diversi settori più del dovuto possiamo dire grazie al nostro governo che fa di tutto per allungare i termini pensionistici. Trovandosi a ‘sopravvivere’ in una grande tempesta in questa nave senza nocchiere, per parafrasare Dante, ai giovani ‘bamboccioni’ non resta che continuare a darsi da fare, lottare contro le numerose leggi che sembrano più che altro far sopperire il popolo italiano che farlo  respirare, sperare in un futuro migliore, dove anche i ragazzi trovino il loro spazio di azione e possano chissà un domani agire all’interno delle fila di un governo, lottare per un Paese, il nostro, dove il binomio DEMOCRAZIA e LIBERTA’ abbia un senso e  a un riscontro tangibile all’interno della  società.
                                                                                                                   

Di 
 Angela Catania

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