Una
situazione di stallo politico-economico a livello europeo non si vedeva dai
tempi del ’29. Recessione. Crisi dei mercati. Crisi delle economie. Crisi di
governo. Debito pubblico. Sono queste alcune delle cause che oggigiorno mettono
in ginocchio l’Europa intera, nonché l’Italia in maniera particolare; questa va
considerata come una crisi diversa dalle altre, in quanto non colpisce
specifici settori prediligendo alcune categorie: è una crisi che si riversa su
ogni settore economico, colpendo tutte le classi sociali ed età, in particolar modo il mondo giovanile. E
appunto loro, i giovani, che ruolo rivestono in merito alla seguente
situazione? Una crisi economica come questa che ha messo sul filo del rasoio
un’Italia smembrata come non mai, il problema del lavoro e dei giovani è una
dato di fatto, una piaga nazionale. . .la colpa?? Colpa della politica,
impegnata a destreggiarsi in problematiche futili piuttosto che mettere in atto
manovre ‘salva vita’ per noi italiani? Colpa dei governi, che mettono a rischio
il futuro di migliaia di lavoratori e di ragazzi con leggi dissennate, tutto in
nome del libero mercato? Il mondo del lavoro non riesce a dare stabilità e
garanzie lavorative ai ragazzi, i sindacati stessi lanciano un allarme a tutto
campo: 3 milioni di precari affollano il suolo nazionale e il precariato stesso
sembra ormai l’unica forma di lavoro che la popolazione giovanile riesce a
trovare.
Dove sono finiti i giovani? Milioni e milioni di ragazzi che si sono
sacrificati e hanno sacrificato le loro famiglie per ottenere un titolo di
studio, una laurea che potesse loro
aprire le porte al mondo del lavoro; milioni di laureati, menti costrette a ‘’fuggire’’ dall’ Italia in cerca
di fortuna all’estero, privando così la propria patria di potenziali valide
figure lavorative. Giovani stanchi, finiti in mezzo ai tanti precari che oramai
abbondano in un’Italia ‘di dolore ostello’ , tutto secondo l’ultima indagine
dell’Istat, che fotografa un futuro nero per le generazioni a venire.
Tirando le
somme, possiamo ben vedere come il bel Paese si trovi in una congiuntura
economica difficile, dovuta a diverse cause, tutte di natura diversa ma che
poggiano soprattutto sull’ingente debito pubblico accumulato a partire dagli
anni Ottanta. Abbiamo visto che tra tutti gli altri, i giovani sono la classe
più svantaggiata, schiacciata da una parte dalla classe di lavoratori e
dall’altra dai numerosi prossimi alla pensione, che affollano i diversi settori
più del dovuto possiamo dire grazie al nostro governo che fa di tutto per
allungare i termini pensionistici. Trovandosi a ‘sopravvivere’ in una grande
tempesta in questa nave senza nocchiere, per parafrasare Dante, ai giovani
‘bamboccioni’ non resta che continuare a darsi da fare, lottare contro le
numerose leggi che sembrano più che altro far sopperire il popolo italiano che
farlo respirare, sperare in un futuro
migliore, dove anche i ragazzi trovino il loro spazio di azione e possano
chissà un domani agire all’interno delle fila di un governo, lottare per un
Paese, il nostro, dove il binomio DEMOCRAZIA e LIBERTA’ abbia un senso e a un riscontro tangibile all’interno
della società.
Di Angela Catania
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