mercoledì 9 novembre 2011

La fine del "Bunga Bunga".. E ora?




Appare anche troppo facile parlare della prossima prematura fine del governo Berlusconi, ma è un evento sulla bocca di tutti, le sue parole sono di quelle che, di diritto, rimarranno impresse nella storia dello Stato italiano.
Il voto sul disegno di legge del rendiconto generale dello Stato per il 2010 (308 voti a favore, 321 non votanti ed 1 astenuto) è stato solo l'ultimo atto (anzi il penultimo) del governo Berlusconi, seppur tale voto sia risultato decisivo per far arrivare il Presidente del Consiglio dei Ministri alla decisioni definitiva: le dimissioni.
Berlusconi urla al tradimento, Bersani e l'opposizione chiedono le dimissioni immediate, Bossi si appella al Quirinale.. Ma alla fine sarà il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a prendere atto della decisione definitiva di Berlusconi riguardo alle sue dimissioni e decidere se formare un nuovo governo che abbia la fiducia del Parlamento o se arrivare ad elezioni anticipate in tempi ristretti.
Le dimissioni però arriveranno solo dopo che sarà approvato il DDL Stabilità e già in molti si domandano quanto tempo ci vorrà per approvarlo per cominciare il countdown alla fine dell'era berlusconiana.

Però stasera voglio fare il provocatore, non voglio solo riportare le miriadi di polemiche e di ipotesi che si sono aperte in questi giorni, tra chi vuole le elezioni anticipate, chi chiede dimissioni immediate anziché a scadenza, chi si appella nella possibilità di un governo tecnico..


Voglio chiedere a voi, cari lettori di BlogOrbis, cosa vi aspettate dai maggiori esponenti politici, non solo dell'opposizione, ma di tutti i partiti che dovrebbero trascinare il Paese fuori da questa crisi, proprio oggi che lo spread tra i Titoli di Stato italiani ed i Bund tedeschi ha sfondato la soglia dei 500 punti?
Riusciremo ad effettuare riforme efficaci in grado di ridare credibilità all'Italia? Si riuscirà, in così breve tempo, a creare un'alternativa di governo che dia stabilità e certezze anche a livello europeo?
Finiremo con l'essere vittime della crisi finanziaria come la Grecia oppure riusciremo a stare a galla nonostante il pessimismo delle maggiori banche europee e di Bruxelles?
E' giusto il voto immediato oppure ritenete più opportuna l'ipotesi della formazione di un governo tecnico che eviti il tracollo definitivo del Paese?

Nei prossimi giorni sicuramente ne sapremo di più, ma intanto non ci resta che aspettare e vedere che cosa succederà..
Intanto non si è perso tempo e si sono già diffusi video sul web che inneggiano alla fine dell'era di Berlusconi al governo, con l'occasione vi pubblico una videoclip di Repubblica TV intitolata "Bunga Bunga for you".


2 commenti:

  1. Si apre una difficile fase politica. Napolitano ha una bella patata bollente fra le mani...qualsiasi decisione ha i suoi difetti e i suoi pregi...il governo tecnico darebbe fiducia ai mercati ma violerebbe il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti....il governo di larghe intese sarebbe un governo politico con le forze che abbiamo votato (+ o -) e x entrare nel limite della democrazia dovrebbe durare giusto il tempo della legge di stabilità.....e poi ci sono l'elezioni....una grande opportunità per dire la nostra....finalmente...ma sono costose...e non possiamo permetterci ulteriori costi....


    Che fare?

    Prediligo l'opzione del governo tecnico...un breve governo tecnico con personalità illustre e poi elezioni....con costi limitati (se si può)...

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  2. La fase storica che l'Italia sta attraversando è la più delicata della nostra storia. Il tutto viene intensificato da una classe politica senza alcuna credibilità non solo internazionale ma anche interna alla classe politica stessa, che è consapevole della loro incapacità ad affrontare tale situazione.
    Ritengo infatti di vitale importanza per il nostro paese l'attuazione di un governo tecnico che non abbia timore di adottare misure altamente impopolari e dolorose per il paese.
    Tale governo dovrà non solo fare il miracolo di salvare l'italia dalla catastrofe finanziaria ma adoperare delle riforme strutturali in grado di garantire un minimo di crescita al nostro paese.
    Un programma del genere sarebbe difficilmente percorribile da parte di un governo politico, in quanto sarebbe più accorto nel prendere decisioni impopolari che porterebbero un grave malcontento nei confronti del governo segnando la probabile fine della carriera politica di chi ha cercato di far rialzare l'italia ( un po a mio parere quello che è successo a Romano Prodi).
    Spero che venga attuata quindi l'opzione Mario Monti, come pare stia accadendo.
    Senza tralasciare che un governo tecnico avrebbe meno tentennamenti nel cambiare questa porcata di legge elettorale e farci tornare al Mattarellum

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