venerdì 31 agosto 2012

Travagghi ni curtigghi, uno spettacolo itinerante a San Michele di Ganzaria


Sabato 18 Agosto un paesino della provincia di Catania, San Michele di Ganzaria, è stato il palcoscenico di un opera teatrale molto singolare. La compagnia teatrale Bella Morea ha dato vita ad un passato, che a noi sembra lontano, attraverso uno spettacolo itinerante molto coinvolgente grazie alle scenografie e alle musiche che accompagnavano il percorso lungo i vicoli cittadini. L’evento ha riscoperto i lavori tipici della terra siciliana e dell’antica arte del “curtigghio”. Noi di ORBIS eravamo presenti allo spettacolo e abbiamo colto l’occasione di fare un intervista ad uno dei cantanti/musicisti dell’opera, Francesco Bunetto.
1)Da quale idea è nata quest’iniziativa?
La nostra compagnia con i suoi spettacoli musico-teatrali itineranti nei vicoli del centro storico, che rappresentano la vita popolare e con le sue rievocazioni del natale e della pasqua con canti popolari tradizionali, intende valorizzare l’identità siciliana
2)Qual è l’importanza dell’evento a San Michele?
E’ Il recupero della memoria storica, quella tramandata dai nostri nonni
3)Cosa vuole trasmettere la compagnia teatrale con questo spettacolo?
La ricchezza e l’orgoglio del nostro patrimonio della tradizione
4)Da dove deriva il nome “Bella Morea”?
Il nome Bella morea (in greco Bukur Morea) deriva da un canto che racconta la nostalgia, il dolore e il ricordo della patria persa per sempre; “Morea” è il luogo da cui venivano la maggior parte degli Arbresh che oggi si trovano in Italia Meridionale. Per dare omaggio al paese di San Michele di Ganzaria fondato da una colonia greco-albanese.
5)Cosa avete usato per le scenografie?
Tutti antichi strumenti di lavoro agricolo originali.
6)In quante parti è suddiviso lo “spettacolo itinerante”?
Da quello dei “ travagghi ni curtigghi “ come lu carritteri, lu scarparu, li vanniatini, li lavannai, li filatrici, scene di matrimonio e serenate , il cantastorie, a quello dei lavori agricoli, come la vendemmia, la raccolte delle olive, la mietitura
7)Fai una piccola descrizione di ogni scena.
- La scena delle vanniatine rappresenta il mercato antico con galline lella gabbia, ceste fatte di canna per la frutta, pentole di rame, bottega antica che vende ferro da stiro a carbone, lampade ad olio, maida, cornici antiche, con donne popolane che si scambiano la merce..(le uova con le cipolle o la farina).
- La scena del calzolaio con attrezzi antichi originali
- La scena delle lavandaie con il filo steso per appendere il bucato, fatto di canne e la tinozza
- La scena delle ricamatrici, con il telaio, chi lavorava a maglia, chi all’uncinetto con l’esposizione di centrini, coperte fatte a mano
- Il cacciatore con “la panara” che veniva usata per catturare il coniglio
- Il cantastorie sulla leggenda della Baronessa di Carini
- Il matrimonio con abito originale antico e damigelle
- La serenata
- Canti tradizionali della mietitura, della raccolta delle olive e dela vendemmia .
8)Quale scena ti è piaciuta di più e perché.
Quello della mietitura, perché dal vivo con attrezzi originali antichi si interpretava la vera mietitura di una volta
9)Fai un saluto ai tuoi lettori ^^
Buona Sicilia a tutti

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