mercoledì 12 dicembre 2012

La nuova ARS, difficoltosa fase di crescita e compattezza




Il Parlamento siciliano cambia volto. Dopo le elezioni regionali indette il 28 ottobre 2012, l'Ars ha trasformato ( o almeno si spera) il suo identikit con volti nuovi e sorprendenti che affiancheranno il nuovo presidente della regione Rosario Crocetta.
La sorpresa più inaspettata è stato il Movimento Cinque Stelle che ha piazzato 15 seggi, poi il PD con quota 14, l' UDC Ë riuscito con 11, il PDL 12 ed MPA con 10.
Successivamente agli esiti, il popolo siciliano si è ripetutamente chiesto quale sorte sarebbe toccata a questo governo in vista della formazione della maggioranza, che tale non è stata: solo 39 deputati dalla parte del presidente!!
C'è chi ha azzardato e si è espresso per un'alleanza con l'MPA come unica soluzione e chi invece, rendendo fiducia al nuovo presidente, ha pensato che la migliore alternativa era quella di restare fermi e coerenti con i soli centristi. E cosi è stato e ciò ha arrecato ben pochi problemi!!
Al momento di eleggere come Presidente dell'assemblea Giovanni Ardizzone, la coalizione ha dovuto cercare tra i banchi di sala d' Ercole quella maggioranza che le urne non le hanno dato, cosÏ l'unico obiettivo Ë stato quello di trasformare la coalizione in maggioranza reale ma al primo turno tutto questo sembrava solo un' autentica utopia ( da raggiungere solo in caso di trattative che non si è stati disposti ad accordare) da rimandare al secondo turno, dove sarebbe bastato la metà più uno dei componenti
dell'assemblea. Ardizzone alla fine dei giochi è stato eletto Presidente ma senza una parte del PD e crocettiani, che propendevano ben poco nell'affidare la presidenza dell'Ars all UDC, e con una presenza non indifferente invece del PDL.



Altri ruoli assegnati nello stesso giorno: Antonello Cracolici ( ex capogruppo PD) che non ha esitato a mostrare il proprio malcontento per esser rimasto fuori dalla composizione della giunta ma pronto ad abbassare le armi in cambio della vicepresidenza vicaria; lo scettro di capogruppo PD che passerebbe al
trapanese Baldo Gucciardi; l'altra vicepresidenza che andrebbe all'opposizione (tra Pdl e M5S); a presiedere la commissione anti-mafia un ex questore; e una buon parte di grillini per le commissioni ambiente e territorio, della cultura e dei servizi sociali e sanitari.
Le opposizioni quindi si sono dette disposte a "collaborare" purché ogni partito abbia avuto un ruolo ben preciso in Aula.
Un' assemblea, questa, dalla doppia facciata (vista la promiscuità) , pronta a dare il meglio e collaborare e pronta a gridare inciuci e il volta spalle verso la propria "area".

Chiara Iannaci

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