sabato 2 febbraio 2013

NO MUOS, la lotta comincia dall’informazione!



La lotta pacifica e ambientalista del comitato NO MUOS continua instancabilmente a Niscemi, nei paesi limitrofi e in quasi tutte le provincie italiane. Si tratta di ragazzi impegnati nei confronti dell’ambiente e dell’umanità contro un terribile nemico: il MUOS. Molti di noi ancora non hanno chiaro la potenza distruttiva di questo MUOStro, e altri addirittura non hanno ancora sentito parlare di questa macchina di guerra, e allora per obbligo morale verso la nostra amata Sicilia vediamo di scandire alcuni importanti punti per fare un resoconto di ciò che sta accadendo.


Cos’è il MUOS? Mobile User Object System, un sistema di comunicazione militare americano ad altissima frequenza composto da tre trasmettitori parabolici basculanti che hanno un diametro di 20 metri e che produce campi elettromagnetici che oltre ad interferire con qualsiasi apparecchiatura elettrica (compresi i by-pass, pass-maker e sedie a rotelle) sono anche portatori di gravi danni ambientali non solo nel territorio Niscemese ma in quasi tutta la Sicilia. L’esposizione a lungo termine di campi elettromagnetici ad altissima frequenza, anche se non eccessive ma prolungate nel tempo, producono insorgenze tumorali agli organi riproduttivi e leucemie.
Lungo il fascio delle antenne MUOS il campo elettromagnetico rimane sopra i limiti di legge (L.36/2001) per oltre 135 km; quindi vediamo che non si tratta solo di un questione nissena ma di una questione nazionale oltre che naturalmente regionale. Per questo motivo ancora di più siamo in dovere di fermare questo abuso.



MUOStro in Sicilia. Attualmente esistono tre basi in cui il MUOS è attivo: Virginia, Hawaii, Australia; stiamo parlando (attenzione) di zone desertiche e non abitate. Gli USA mirano all’istallazione del MUOS nella base di Contrada Ulmo a Niscemi situata nel centro della Riserva Naturale.
Gli accordi vengono già siglati in un’intesa bilaterale tra Italia e Usa nel 2001 col governo Berlusconi, nel 2006 il governo Prodi ratifica l’accordo e impone il rispetto delle normative in materia di inquinamento ambientale ed elettromagnetico dando mandato alla Regione Sicilia di dare i relativi nulla-osta. Ma i lavori continuano fino ad oggi anche se il presidente Crocetta impone la procedura per la sospensione della costruzione del MUOS.
Perché proprio in Sicilia? Perché proprio a Niscemi? Forse perché siamo il centro del mediterraneo? Gli interrogativi sono tanti tanto quanto le risposte.
Su quello che sta accadendo e sul perché si sta consentendo questo orribile misfatto però non possiamo trovare nessuna giustificazione razionalmente classificabile come giusta.

In questi ultimi mesi si proliferano i comitati in quasi tutti i paesi siciliani e in tutti i grandi atenei presenti in Italia e continua ancora la lotta nel presidio permanente in modo assolutamente pacifico, attraverso blocchi umani si fermano gli arrivi dei camion o degli altri mezzi che serviranno al completamento del MUOS. Il lavoro dei ragazzi niscemesi è stato, ed è sempre più, importante.
Continuano così giorno e notte i monitoraggi, i blocchi fatti da muri umani e la trasmissione di informazione. Anche dopo l’umiliante avvenimento accaduto nella notte dell’11 gennaio 2013 dove i ragazzi sono stati con violenza costretti a subire la coercizione dei celerini e le loro manganellate, solo perché cercavano di bloccare il passaggio della gru e degli altri camion diretti verso la base del MUOStro ed utili per il completamento dei lavori, la speranza non muore. 



La commissione ambiente ARS Sicilia studia e ricerca il problema che viene poi esposto dal professore Massimo Caraddu (avente cattedra al Politecnico di Torino), il quale denuncia l’abusività e la nocività del MUOS e abbraccia le lotte pacifiste e ambientaliste dei comitati per il NO MUOS.
A Torino il MUOS è stato questione di studio anche del professore Massimo Zucchetti (anche lui professore al Politecnico di Torino) che in una relazione evidenzia i punti più importanti colpiti da questa problematica nazionale come: la salute, l’incidenza sull’ambiente, rischi da elettrosmog, la guerra e le prospettive belliche e l’interferenza con le prospettive di sviluppo. 
Numerose oggi le ricerche dei professori universitari che si occupano dello studio dell’abusivismo di questo sistema di controllo satellitare sia per questioni ambientali che per motivi legati alla sicurezza della salute.
Anche l’agenzia internazionale Ricerche sul Cancro ha classificato i campi delle onde del MUOS come cancerogeni per l’uomo. Per concludere un altro rischio è l’interferenza con gli aeroporti che rischierebbero di chiudere mettendo in crisi lo sviluppo turistico, territoriale e di comunicazione, per non parlare naturalmente poi del problema morale ed etico che ogni giorno viene sottovalutato perché troppo impegnati a “calibrare” questioni burocratiche ed amministrative che sembrano porsi in primo piano rispetto alla grave svalutazione dei diritti principali dei cittadini alla salute e della violazione delle leggi ambientali.



















Concludendo le precedenti informazioni con un’immagine del MUOStro che con un’impetuosa violenza si alza sulla riserva naturale di Niscemi per minacciare la nostra meravigliosa terra… vi ricordo anche una data importantissima a cui noi non possiamo assolutamente mancare:
30 marzo 2013, MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO IL MUOS!

Gisella Torrisi

1 commento:

  1. Ma stiamo scherzando?
    Penso che lo sappiano cosa potrebbe fare una volta ultimato, anche se sembrano dei veri idioti, che solo idioti potrebbero fare cose del genere,
    ma può essere che nessuno dei nostri ''fantastici'' politici faccia qualcosa? bah.. sono davvero senza parole....

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