“La poesia che sboccia come un fiore a Primavera”
Fu istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo importate nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.
Ogni anno milioni di persone compongono versi poetici per sfuggire da una realtà che li circonda, a volte opprimente e con la poesia evadono dalla realtà per immergersi in una realtà fatta di sentimento, amore ed emozione. Chi compone poesie, compone versi che rappresentano fatti sentimenti ed ideali che fanno suscitare emozioni.
Originariamente la poesia fu intesa come “Creazione Originale” e perciò contrapposta all’arte, cioè alla capacità fondata sull’esercizio.
Platone relegò il ruolo della poesia ad una imitazione della realtà che a sua volta imita il mondo reale ma Aristotele la riabilitò assegnandole la funzione di “rappresentazione del vero universale”
Con Aristotele la poesia prende vita e con essa tutti i suoi poeti che fino ad allora erano stati relegati al ruolo di semplici scrivani. Con il passar del tempo la poesia prende possesso di una sua vera identità che viene riportata tutt’oggi solo che con contenuti e con forme diversi da un tempo.
Ricordare la poesia con una giornata dedicata ad essa ci fa capire che dietro versi poetici, romantici, allegorici del nostro tempo si celano realtà e sentimenti nascosti di chi li scrive e di chi li legge perché li fa suoi.
Sono molte le iniziative riguardanti questa giornata, forse c’è ne vorrebbero di più per sensibilizzare questa forma d’arte che nel nostro tempo si sta estinguendo togliendo alla nostra epoca una forma d’arte che ha dato vita agli amori più sinceri e che ha espresso in tutte le sue forme l’amore come forma di arte piena fine a se stessa.
Veronica Cantarella
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