mercoledì 27 marzo 2013

Indignazione: dove e perché!


Cos’è che porta l’uomo a scandalizzarsi di un termine che ormai è di uso comune?
Mi esprimo meglio: oggigiorno si sentono spesso frasi ingiuriose che vengono scambiate per semplici frasi ad effetto che non danno scalpore, anzi siamo talmente saturi di frasi ed esclamazioni che dovrebbero portare allo sdegno ma che nella cultura italiana invece esprimono ormai divertimento, mentre se la stessa frase viene detta in pubblico (in questo caso davanti al Parlamento Europeo) porta a una sorte di risentimento vero e proprio nei confronti di chi l’ha pronunciata (in questo caso il noto cantautore Franco Battiato).



Allora per cosa ci dobbiamo scandalizzare davvero?
Dovremmo iniziare a pensare che dobbiamo essere noi in prima persona, nella nostra vita quotidiana a darci una regolata, ad esprimere meglio i concetti mantenendo una padronanza di linguaggio. Forse ci costa uno sforzo tremendo quasi insopportabile perché questo significherebbe educarci di nuovo al pudore, al senso della morale, della discrezione, della prudenza. Utopia? Assurdità? Pazzia?
Queste parole ormai sono sconosciute, non hanno più senso … o forse per qualcuno un senso ce l’hanno ancora? E se si, qual è?

Analizziamo il punto della situazione.

La parola che è stata usata: “Troie”. Benissimo, perché suscita scandalo?
Tutti sappiamo bene il suo significato ma se qualcuno chiede il significato di “pudore” , dubito che vi sappiano rispondere in modo semplice e diretto. Sicuramente vi commenterebbero con una serie di giudizi che faranno il giro del dizionario italiano senza mai andare al punto della situazione. Ebbene se partissimo proprio da questa padronanza dei significati forse non ci troveremmo a dover usare certi espedienti, certe espressioni che portano allo scandalo.

Il nostro cantautore italiano da poco nominato assessore alla regione siciliana, ha detto queste parole davanti al Parlamento Europeo: Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. E' una cosa inaccettabile, sarebbe meglio che aprissero un casino”. 
L’italiano medio, rimane perfettamente di stucco, ma perché? Una persona ha avuto il coraggio di dire una verità che in tanti sapevamo ma che mai era stata detta in modo così diretto! Ci sono parlamentari che all’interno stesso del nostro Parlamento continuano ad offendere il popolo italiano, offendono persino i colleghi stessi ma non ho visto tutto questo scalpore, quindi perché ora?

Riporto qui alcune frasi ingiuriose: Berlusconi: “Venghino venghino a investire in Italia, che non ci sono più i comunisti, ma belle segretarie”, e ancora Mauro Borghezio europarlamentare: "Quegli islamici di merda e le loro palandrane del cazzo! Li prenderemo per le barbe e li rispediremo a casa a calci nel culo!", Umberto Bossi: “Noi del nord lavoriamo per mantenere i meridionali che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera”. 

Queste sono solo alcune frasi rivolte ad alcune categorie di persone: nella prima frase era rivolta agli imprenditori che dovrebbero investire qui in Italia solo per le belle donne rappresentate dalle segretarie, nella seconda frase non viene rispettata la comunità islamica che per quanto possa essere complessa e contorta come religione,gli  deve essere in ogni caso, garantita il rispetto come previsto dall’art. 3 ove si esalta l’uguaglianza del cittadino, nell’ultima frase si può ben percepire l’astio nei confronti dei meridionali. 
Dinnanzi a queste frasi, perché non ci si scompiglia nemmeno un po’? 
Perché facciamo allora i finti perbenisti davanti a una frase detta da una persona che in realtà non ha manifestato nessun tipo di razzismo, omofobia o altro. Bensì ha fatto presente una realtà che vive all’interno del nostro parlamento che va avanti da molto tempo, e che nessuno ha mai denunciato veramente, ove la categoria delle parlamentari donne (non ha fatto nomi e non era riferito a tutte le donne), riesce a scalare cariche politiche attraverso favoritismi (non ci è dato sapere fino a che punto si spingono), e le porta a rappresentare l’Italia persino fuori dal nostro paese con risultati pessimi e non penso di essere severa con il mio stesso sesso, cerco di essere obiettiva. 
Perché loro non si sentono insultate quando invece qualche loro collega fa delle esclamazioni colorite nei loro confronti? 
Forse perché la verità detta dal loro stesso collega fa meno male rispetto a quelle che potrebbe dire una persona estranea e per questo condannata?Berlusconi:  "a noi le signore, soprattutto belle, in Parlamento ci piacciono molto". Di Ombretta Colli dice: "Votate l'Ombretta: è brava, l'è una bela tusa e canta bene". E alla Fao saluta in particolare "le belle delegate". 

Insomma l’indignazione dove sta? 
In una frase forte ma veritiera di Battiato o su una continua spettacolarizzazione e sfrontataggine di alcuni nostri Parlamentari che offendono il nostro essere italiano? 
A voi l’ardua sentenza!

Federica Tinè

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