L'avvento e la diffusione di Internet hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione tecnologica e sociologica (assieme ad altre invenzioni quali i telefoni cellulari e il GPS) nonché uno dei motori dello sviluppo economico mondiale nell'ambito dell'Information and Communication Technology (ICT) e oltre”.
La descrizione è ottima, lascia intendere perfettamente quanto sia importante la rete, di cui le persone ormai non possono più fare a meno, è diventato il luogo astratto dove poter pubblicare, leggere, postare, twittare, annunciare, commentare, persino litigare e amoreggiare. Ma com’era la vita prima dell’avvento della rete?
Si hanno ricordi mai vissuti ma studiati incessantemente o ascoltati semplicemente attraverso le canzoni o i racconti dei nonni. Una volta ci si scriveva lettere, si comprava il francobollo e si aspettava intere settimane per la risposta con il cuore in gola, con impazienza senza troppe pretese, nel frattempo si lavorava e si produceva dando un sostegno a questa Italia, buttandosi in nuove esperienze senza aspettare di ricevere un-email di risposta da chissà chi!
Una volta si usciva in bicicletta con il pranzo nel cestino anteriore e si andava a trovare l’amica, la nonna senza dover telefonare o dover scrivere sulla bacheca di facebook del proprio arrivo.
L’era di internet, dei social network ci ha dato e allo stesso tempo ci ha tolto qualcosa.
Nel primo caso ci ha dato la possibilità di tenerci a passo con la realtà, semplicemente connettendo il nostro cellulare a internet possiamo avere tutte le notizie che vogliamo in tempo reale permettendoci anche di contattare chi vogliamo in tempi brevi. Ma ci ha tolto quella voglia di uscire e di sfidare persino la pioggia pur di vedere qualcuno, perché ormai basta “chattare” sul telefonino ed è come se quella persona fosse con noi. Ci ha resi dipendenti dalla rete quasi come fosse una droga di cui sarebbe doloroso liberarsi. Ma allora ragionando a mente lucida, non sarebbe il caso di limitarne gli effetti e renderci più partecipi della realtà che ci è stata data, uscendo fuori e sfidando il mondo?
Non sarebbe il caso di renderci conto che internet non è un qualcosa di maligno ma lo diventa nel momento in cui lo utilizziamo per le ragioni sbagliate?
Sottrarsi alla possibilità di conoscere, sperimentare e creare al di fuori del mondo virtuale è un danneggiamento reale alla propria persona, e alla società in generale.
E’ necessario sensibilizzare la gente verso questo fenomeno, porsi dei limiti e non perderci dentro questo tunnel chiamato “internet” che se per molti versi è uno strumento utile, sta solo isolando i giovani e bambini persino gli adulti, piuttosto usciamo e conosciamoci seriamente, con la stessa semplicità, con la voglia di scoprirsi lasciando che il tempo faccia sbocciare le rose e faccia sviluppare le menti.
Federica Tinè
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