
“Noi la crisi non la paghiamo”è una delle frasi urlate oggi in tutta Italia dagli studenti che sono scesi in piazza per fare sentire la loro voce proprio in occasione della “Giornata mondiale di mobilitazione studentesca”, ricordando ancora quel lontano 1939 dove migliaia di studenti sono stati arrestati e portati in un lager solo per aver manifestato durante il funerale di uno di loro che era stato ucciso.
Sono passati poco più di settant’anni da quel giorno, ma le manifestazioni non mancano mai e sono sempre un mezzo per esprimere e far sentire ciò che molte volte non viene ascoltato.
Quelle voci sempre più forti di manifestanti che vogliono che si investa di più sulla scuola pubblica, perché non si può più reggere la situazione creata dai tagli, perché VOGLIAMO RICONOSCIUTI I NOSTRI DIRITTI non solo sulla carta ma con fatti concreti.
Purtroppo non sono mancati gli scontri e il caos tra chi tirava fumogeni e chi uova e arance.
A Milano alcuni studenti sono stati bloccati prima di raggiungere
Quello stesso governo che oggi ha ricevuto 281 si al Senato e del quale ancora non si sa cosa aspettarsi: Rinascita o ulteriore decadenza?
Forse solo il tempo potrà dare una risposta certa a questo quesito.
Simona Mancino
Nessun commento:
Posta un commento