
Dal 1999 il 25 Novembre è la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”.
Stupri, mutilazioni genitali, aggressioni sono solo alcune delle orribili conseguenze e secondo i dati Istat circa 7 milioni di donne subiscono aggressioni da parte di uomini.
Il 96 % non parla delle violenze subite ed è per questo che oggi (ma anche in tutti gli altri 364 giorni dell’anno) non bisogna mai dimenticare che in questo momento potrebbe esserci una donna che soffre perché non riesce a parlare di ciò che le è successo o ancora peggio sta vivendo in questo stesso istante la violenza.

Tutti dobbiamo fare qualcosa per superare questo problema che devasta ancora la nostra società e invitare i governi di tutto il mondo non solo a riconoscere ma a GARANTIRE i diritti umani e soprattutto a eliminare il falso pregiudizio che, essendo una giornata dedicata alle DONNE, debbano essere le sole a farsi portavoce di questa lotta.
Non è così.

E’ necessario anche l’aiuto degli uomini.
Dobbiamo essere tutti sensibilizzati a questa tematica secondo quel principio di “reciprocità fondata sul rispetto delle differenze”.
Solo così, forse, non sentiremo più parlare di violenze subite dalle donne provocate da uomini ma solo di uomini e donne che si amano e si rispettano a vicenda.
Stupri, mutilazioni genitali, aggressioni sono solo alcune delle orribili conseguenze e secondo i dati Istat circa 7 milioni di donne subiscono aggressioni da parte di uomini.
Il 96 % non parla delle violenze subite ed è per questo che oggi (ma anche in tutti gli altri 364 giorni dell’anno) non bisogna mai dimenticare che in questo momento potrebbe esserci una donna che soffre perché non riesce a parlare di ciò che le è successo o ancora peggio sta vivendo in questo stesso istante la violenza.

Tutti dobbiamo fare qualcosa per superare questo problema che devasta ancora la nostra società e invitare i governi di tutto il mondo non solo a riconoscere ma a GARANTIRE i diritti umani e soprattutto a eliminare il falso pregiudizio che, essendo una giornata dedicata alle DONNE, debbano essere le sole a farsi portavoce di questa lotta.
Non è così.

E’ necessario anche l’aiuto degli uomini.
Dobbiamo essere tutti sensibilizzati a questa tematica secondo quel principio di “reciprocità fondata sul rispetto delle differenze”.
Solo così, forse, non sentiremo più parlare di violenze subite dalle donne provocate da uomini ma solo di uomini e donne che si amano e si rispettano a vicenda.
Simona Mancino
Non sentiremo più parlare di violenze subite dalle donne solo quando quella che chiamano "parità dei sessi" sarà qualcosa di concreto, reale, un obiettivo raggiunto in tutte le parti del mondo... improbabile che ciò succeda in ogni dove, ma non impossibile.. col tempo ci riusciremo secondo me! Rispetto al secolo precedente, oggi ci troviamo parecchio avanti; molti argomenti che prima erano considerati tabù, adesso vengono trattati liberamente e anche il lavoro delle relativamente neonate associazioni che affrontano certe tematica e mettono luce sulla realtà è molto rilenvante!
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