
La situazione degli impianti sportivi catanesi è arrivata ad un punto limite, che si potrebbe racchiudere nel concetto di non ritorno.
Una città che conta quasi 300000 abitanti vive una situazione del tutto paradossale, con impianti che versano in situazioni pessime, lasciate “marcire” nel più totale stato di abbandono e nelle criticità piu totali.
E’ di pochi giorni fa la notizia che Catania, proprio per la negligenza e l’inerzia degli apparati istituzionali ( regione, comune), si è fatta scappare la grande possibilità di disputare i mondiali di nuoto, di vasca corta del 2014, per le condizioni pessime e catastrofiche in cui versa il PalaNesima, struttura utilizzata solo tre volte dalla sua inaugurazione del 2003.
E pensare che nel dicembre 2010, grazie alla volontà manifestata dalla regione Sicilia si decise di promuovere Catania come capitale del nuoto mondiale proprio nel 2014, dopo Shangai, Manchester, Dubai e Instanbul sarebbe toccato proprio a Catania, ma purtroppo come avviene in troppe cose, belle parole, ma pochi, pochissimi fatti.
Per gli impianti sportivi a Catania, questa e' solo la punta dell’iceberg con le sue molteplici carenze nell’ apparato sportivo.
In una città di tale grandezza gli spazi adibiti allo sport si possono contare sulle dita di una mano, con strutture fatiscenti, non a norma di legge, e senza alcun impianto di illuminazione, con ragazzi e bambini costretti ad allenarsi nei parcheggi dei centri commerciali, e all’interno del decadente boschetto della playa pieno di spazzatura e rifiuti di vario genere
Certo si dirà che Catania ha ospitato ultimamente i mondiali di scherma; si appunto anche questa manifestazione doveva svolgersi nella struttura di Nesima, viste le condizioni in cui versa oggi si sono sviluppati in una struttura “privata” come il Palaghiaccio, tutto ciò da proprio il senso di un paradosso tutto comunale. Ci rimane come ultima chimera il PalaCatania struttura conosciuta come il principale palazzetto dello sport catanese , in cui si e’ svolta la world league di pallavolo quest’anno, struttura che nella sua massima capienza può contenere circa 5000 posti, un po’ riduttivo considerando la voglia di fare sport a Catania; con il numero importante di squadre iscritte nelle varie federazioni. Lo sport viene visto come centro di aggregazione sociale, e’ una risorsa economica da incentivare, che purtroppo oggi nella mia città non viene visto come tale. Lasciando solo spazio a bei proclami senza alcun fatto concreto.
PICCIOLO DANIELE
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