giovedì 15 dicembre 2011

Bisogna credere sempre a quei raggi di sole che hanno per nome "integrazione sociale" e "rispetto reciproco"

“13 Dicembre 2011. Firenze. Un uomo si uccide dopo aver provocato la morte di due senegalesi.”
Sono seduta a tavola quando sento questa notizia al Tg. Dentro di me la rabbia prende il sopravvento e cresce ancora di più quando sul web leggo alcuni commenti che definiscono l’assassino un “eroe” o “colui che ha trovato il rimedio alla questione dell’immigrazione”. Davanti a tutto questo mi chiedo:



Dov’è finita l’Italia che predica valori come l’uguaglianza e il rispetto reciproco?
Dov’è quell’Italia che si fa portavoce di progetti finalizzati all’integrazione sociale, all’accoglienza e alla collaborazione tra i vari Paesi?
Un piccolo spiraglio di luce si intravede nell’operato di alcune associazioni e volontari, gli unici, per ora, a tradurre le parole in fatti. Ma sono dell’idea che per avere un cambiamento, per cambiare le mentalità, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Tutto questo si può riassumere nel termine inglese
“ADVOCACY”: Ognuno di noi prende posizione davanti ad un problema, individua la soluzione al fine di migliorare la vita comune e di eliminare quel disagio.
Solo così forse quel piccolo raggio di sole si espanderà, illuminando qualsiasi buco nero.

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