
Roma, 9 dicembre 2011. Esplode un pacco bomba nella sede generale dell’agenzia Equitalia, in via Millevoi 10 a Roma, ferendo il direttore generale Marco Cuccagna. L’ordigno , inserito in un pacco postale, sarebbe partito da Milano. Infatti, da quanto detto, sul pacco c’era il timbro di spedizione di un ufficio milanese. Secondo fonti investigative, dietro l’attentato ci sarebbe la pista anarchica. Infatti il pacco conteneva un biglietto di rivendicazione della Fai, sigla anarchica che aveva rivendicato nel dicembre scorso i pacchi bomba esplosi alle ambasciate di Svizzera, Roma e Cile, e ad aprile gli attentati con medesima tecnica contro una caserma a Livorno e una associazione per il nucleare in Svizzera. Si teme, infatti, un collegamento con il pacco esplosivo recapitato il giorno prima al presidente della Deutsche Bank, dove si annunciavano “tre esplosioni contro banche, banchieri, zecche e sanguisughe”. Marco Cuccagna, ferito ad una mano e ad un occhio, è stato trasferito all’ospedale Sant’Eugenio ma le sue condizioni non destano preoccupazione. “Vicinanza e solidarietà” a Cuccagna è stata espressa dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, parlando di “vile attentato” e formulando “gli auguri di una pronta guarigione”. Parole di condanna anche da parte del presidente Mario Monti. “Equitalia - ha commentato il premier- ha sempre svolto e continua a svolgere il proprio dovere, nel pieno rispetto delle leggi. Una funzione essenziale per il funzionamento dello Stato, senza la quale non sarebbe possibile erogare servizi ai cittadini ed alle loro famiglie”.
Continua a prendere piede un assurdo comportamento di chi della legge se ne sta altamente disinteressando. Credono che cavalcando l'onda della rabbia verso le banche, possano risolvere la situazione di crisi in cui il nostro paese purtroppo giace...
RispondiEliminaResto allibito...