lunedì 17 dicembre 2012

Dopo Report il presidente Crocetta emana la norma di incompatibilità contro gli enti di formazione gestiti da parenti prossimi ai deputati



Dopo il servizio della trasmissione Report sulla presenza negli enti di formazione di parenti di deputati regionali di alcuni partiti, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta annuncia di aver dato disposizione di «bloccare i  pagamenti nei confronti di associazioni, enti, cooperative,  società che gestiscono la formazione riconducibili a parenti  prossimi».
In poche parole si vuol cercare di eliminare la presenza di deputati e dei loro parenti in enti, societa', consorzi e aziende pubbliche che hanno rapporti con l'amministrazione. In Sicilia per anni sono stati aperti e finanziati corsi di formazione dove i parenti-dipendenti usavano le risorse emanate dalla regione e dall’Unione Europea per “formare” una stretta cerchia di poche persone. 
Nella realtà di oggi ogni risorsa è importante, tutto ciò poteva essere sfruttato per le infrastrutture siciliane, per l’università, per la ricerca, insomma per dare un aiuto concreto agli enti che si occupano realmente di aiutare i giovani ad imparare una professione. I corsi di formazione professionale riescono a far coincidere la pratica con la teoria attraverso stage\tirocini e lezioni face-to-face. Purtroppo molti enti sono nati solo per far gestire la società da parenti molto vicini ai deputati del Palazzo D’orleans, quindi per offrirgli un posto di lavoro saldo e sicuro. 

Il nuovo presidente parte subito alla carica con una norma, approvata dalla giunta siciliana, che recita “E'incompatibile con la carica di deputato regionale chi ha ascendenti o discendenti, ovvero parenti o affini fino al secondo grado, che ha in essere con l'amministrazione regionale contratti di appalti o concessioni di lavori, forniture o servizi, oppure che goda di contributi, sussidi o garanzie a qualsiasi titolo da parte della Regione, fatti salvi contributi, sussidi o garanzie che discendano da leggi di tutela della persona e della famiglia". Fondi bloccati per gli enti dell’ Ars che aspettano l’attuazione di un nuovo manifesto dell’Ars. La norma di incompatibilità, chiamata anche legge anti-parentopoli, pone le basi per una nuova politica etica. 
“La vicenda - ha detto il governatore - è veramente insopportabile dal punto di vista morale e politico. Questo sistema non si riferisce soltanto al settore della formazione professionale, ma a tanti altri, basti pensare a quanto avviene con la cosiddetta tabella H. Nessuno si aspetti sconti, poiché laddove esisteranno gli estremi, si provvederà a effettuare precise denunce all'autorità giudiziaria”.
Parte la verifica, con l’aiuto dell’Ue, su tutti i soggetti destinatari dei contributi. Da anni questo sistema ha permesso di “sistemare” le vicende tra partiti di destra e sinistra, il metodo è sempre quello “io faccio un favore a te e tu uno a me”. La trasmissione Report non fu la prima a riportare la triste vicenda, già a Luglio il settimanale Panorama, nell’inchiesta di Antonio Rossitto aveva denunciato tutti gli enti siciliani, utilizzati, come disse in estate l’ex deputato Pd Pino Apprendi “come bancomat clientelare”. Si andava dai  familiari di Genovese alla moglie di Buzzanca , ai parenti di Briguglio, alla signora Lombardo,  alla moglie di Dina, sotto il mirino ci sono enti di formazione quali Lumen, Aram, Enfap, Enaip. Crocetta alza i toni e sostiene che nel settore della Formazione c’è stato finora “un giro criminale che va fermato”. 

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